Borse europee a picco, bruciano 230 miliardi: Milano perde il 3,3%- Corriere.it

2022-06-18 21:51:32 By : Ms. Cherry Feng

Le ultime notizie sulla guerra in Ucraina, in diretta

È durato poco l’effetto positivo dell’impegno della Bce a preparare uno “scudo” anti-spread. La Borsa di Milano affonda assieme agli listini europei, trainati verso il basso dai timori che la stretta monetaria avviata dalle banche centrali possa trascinare le economie in recessione. L’Indice Ftse Mib, che ha pagato anche la debolezza di Wall Street, ha terminato la giornata con un crollo del 3,32% a 21.726 punti. A riaccendere le paure degli investitori, dopo il breve sollievo mostrato ieri, sono stati i nuovi rialzi dei tassi decisi da Banca d’Inghilterra e Banca nazionale svizzera. Anche il dato sull’inflazione in Italia, balzata a maggio al 6,8% su base annua, al top da novembre 1990, ha acuito la sensazione che la battaglia contro la corsa dei prezzi al consumo non sarà né semplice né indolore. In flessione anche Francoforte (-3,31%), Londra (-3,14%), Parigi (-2,39%), Madrid (-1,18%).

di Massimiliano Jattoni Dall’Asén

Lo spread e i titoli

Il differenziale di rendimento tra Btp e Bund è calato ulteriormente a 216 punti, dai 228 del finale di ieri, dopo essere sceso in area 200 punti. Tutti i settori hanno pesantemente pagato dazio alle tensioni. Il comparto finanziario ha visto Mediobanca scendere del 4,61%, Bper del 4,24%, Banca Mediolanum del 3,80%, Unicredit del 3,22% e Intesa Sanpaolo del 3,15%. Debole l’automotive, con Stellantis giù del 5,28%, Cnh Industrial del 4,61% ed Exor del 4,43%. Ferrari, che non è riuscita a conservare i guadagni iniziali, ha limitato il ribasso allo 0,71% nel giorno del Capital markets day. Tra gli industriali, Interpump ha perso il 5,71% e StMicroelectronics il 6,30%. Tra i petroliferi pesante Tenaris che lasciato sul terreno il 6,10%. Venduto il lusso con Moncler giù del 5,71%, Tod’s del 4,35% e Brunello Cucinelli del 2,90%. Soltanto tre i titoli positivi sull’indice principale: Saipem (+2,55%), Nexi (+1,08%) e Terna (+0,24%).

Fed e Bce non rassicurano i mercati

Quello visto ieri 15 giugno era «evidentemente solo un rimbalzo dopo i forti ribassi dei giorni precedenti. E infatti si è sciolto come neve al sole e stamattina il tono è ben diverso», osserva un analista di Mps Capital. Non rassicurano tra l’altro le parole del presidente della Federal Reserve Jerome Powell che ha ammesso che «diversi fattori sono fuori dal controllo della Fed (supply chain e guerra in Ucraina)». Quanto alle Bce «il piano di reinvestimento non è una novità e resta da vedere quanto velocemente lo strumento anti-frammentazione possa essere implementato». Così l’idea è che «dopo il sollievo temporaneo che limita il livello degli spread Btp-Bund «il mercato continuerà a sfidare la Bce e a spingere gli spread verso i recenti massimi», osserva James Ringer, Fixed income portfolio manager di Schroders.

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