Innovazione e trasferimento tecnologico, Calabria e Basilicata tra i migliori progetti d’Italia - QuiCosenza.it

2022-05-28 22:51:20 By : Ms. Cindy Kong

La proposta coordinata dall’Unical si piazza al secondo posto in graduatoria. Dal Pnrr 137 milioni per attività di ricerca sul trasferimento tecnologico

RENDE (CS) – L’Università della Calabria sarà sede dell’hub di uno degli 11 Ecosistemi dell’Innovazione finanziati in Italia dal Pnrr, con l’obiettivo di trasferire sul territorio competenze d’avanguardia e saperi d’eccellenza per favorirne lo sviluppo. Il progetto è nato dalla collaborazione tra gli atenei statali delle due regioni e le sedi Cnr, con l’endorsement dei presidenti Occhiuto e Bardi e il coinvolgimento di un’ampia rete di soggetti pubblici e privati. Nelle scorse ore è arrivata la valutazione del ministero dell’Università e della Ricerca, che lo ha promosso con un punteggio altissimo: il secondo migliore d’Italia.

A precedere la proposta calabro-lucana è, per un punto, solo quella arrivata dall’Emilia Romagna. Seguono invece i progetti di Lombardia, Toscana, Piemonte, Lazio, Veneto. Non solo: la proposta dell’Unical è al primo posto assoluto sia per quanto riguarda gli obiettivi e la qualità scientifica del programma di ricerca che – a pari merito con Bologna e Sassari – per l’impatto atteso sul territorio (qui la graduatoria finale). Quattro in tutto gli ecosistemi approvati al Sud: oltre a quello Calabria-Basilicata, hanno superato la valutazione Sardegna, Abruzzo-Marche-Umbria e Sicilia.

Ora si passa alla Fase 2 della procedura, con l’invio della proposta integrale, e alla negoziazione con la commissione ministeriale, per la definizione precisa del contributo, che potrà concedere fino a 120 milioni di euro dei 137 di investimento complessivo.

Nell’ambito del progetto, che impegnerà oltre 850 docenti e ricercatori, sarà anche reclutato nuovo personale. In particolare è prevista l’assunzione di 163 ricercatori a tempo determinato e l’attivazione di 113 posti di dottorato industriale.

«Una proposta dedicata all’innovazione, che parte da Calabria e Basilicata, si colloca al top in Italia: un risultato straordinario, ottenuto grazie alla sinergia tra atenei e Cnr e all’importante sostegno dei presidenti di Regione, che ringrazio per la fiducia – commenta il rettore dell’Unical Nicola Leone – Conferma che al Sud le eccellenze non mancano e che, quando si fa squadra, si possono raggiungere traguardi eccezionali. Sono particolarmente soddisfatto, perché è un progetto che punta allo sviluppo e all’innovazione del territorio e potrà avere un impatto concreto sulle nostre comunità».

Coniugando le vocazioni del territorio con la sfida della transizione digitale e ambientale, la proposta presentata da Calabria e Basilicata – dal titolo Tech4You, Technologies for climate change adaptation and quality of life improvement – punta a invertire la rotta di due regioni storicamente in ritardo, intervenendo sulle emergenze, oggi aggravate dal cambiamento climatico, per migliorare la qualità della vita dei cittadini, innovare il tessuto socioeconomico, creare occasioni di nuova occupazione, rafforzare la resilienza di un territorio fragile perché esposto a rischi naturali e antropici.

Tra gli ambiti di ricerca di Tech4You compaiono le energie pulite, l’agricoltura smart, la protezione del patrimonio culturale e dell’ambiente, la tutela della salute. L’obiettivo è quello di costruire un modello di crescita economica sostenibile, che valorizzi le specificità di Calabria e Basilicata e le renda un punto di riferimento per il rilancio del Sud Italia, puntando molto su prevenzione, monitoraggio dei rischi, rivoluzione digitale.

Grande importanza è assegnata alle attività di trasferimento tecnologico e public engagement, quindi al processo che permette ai risultati di ricerca ottenuti nei laboratori universitari di ‘entrare’ nelle aziende, nella società, nella vita dei cittadini o di farsi direttamente impresa, con la nascita di startup e spin-off. Oltre 6 milioni di euro sono assegnati al trasferimento tecnologico.

Una quota del finanziamento, superiore a 22 milioni di euro, sarà inoltre destinata ai bandi ‘a cascata’, ovvero gare aperte alla partecipazione delle pmi del territorio. A coordinare il programma di ricerca è il professor Maurizio Muzzupappa, delegato del rettore Nicola Leone al trasferimento tecnologico, con la collaborazione dell’Area Ricerca, Innovazione e Impatto Sociale dell’Unical, che ha curato l’importante fase di redazione della proposta. Le attività del progetto partiranno dal primo luglio e dovranno concludersi entro 3 anni.

Cosa sono gli ecosistemi dell’innovazione

Gli ecosistemi sono reti di università, enti pubblici di ricerca, enti pubblici territoriali, altri soggetti pubblici e privati altamente qualificati e internazionalmente riconosciuti, che hanno l’obiettivo di favorire il trasferimento tecnologico e accelerare la trasformazione digitale dei processi produttivi delle imprese in un’ottica di sostenibilità economica e ambientale e di impatto sociale sul territorio. Le risorse a disposizione finanzieranno attività di ricerca applicata, di formazione per ridurre il disallineamento tra le competenze richieste dalle aziende e quelle offerte dalle università, il trasferimento all’impresa dei risultati di ricerca, il supporto alla nascita e sviluppo di start-up e spin-off.

L’Ecosistema dell’Innovazione di Calabria e Basilicata

Ispirato dalla sfida globale “Adaptation to Climate Change”, Tech4You copre diversi ambiti strategici per il Pnrr, come l’ambiente, l’energia, la tutela del patrimonio culturale, la transizione digitale.

Cinque le linee di ricerca attraverso cui si svilupperà il programma. Il progetto si propone di mitigare l’impatto del cambiamento climatico sull’ambiente naturale attraverso lo sviluppo di tecnologie per l’early warning, l’integrazione di tecnologie satellitari, la gestione delle infrastrutture critiche, la sperimentazione di nature-based solutions e il miglioramento della depurazione delle acque. Sul fronte energetico, si punterà alla riduzione della dipendenza da fonti fossili attraverso lo sviluppo di tecnologie per la decarbonizzazione e il riutilizzo degli scarti.

Grande attenzione anche al comparto agricolo, settore cruciale per l’economia calabrese e lucana: il programma punta a migliorare la resilienza del sistema agroalimentare attraverso lo sviluppo di tecnologie per lo smart farming, modelli sostenibili per l’industria agroalimentare e la valorizzazione degli scarti.

Per attenuare, poi, l’impatto degli eventi meteorologici sul patrimonio culturale e favorirne l’accessibilità sono previsti azioni di monitoraggio, sviluppo di modelli previsionali e uso di tecnologie ausiliarie (come robot, sensori e realtà aumentata). Infine, il programma si propone di costruire comunità resilienti e favorire il benessere dei cittadini, attraverso strumenti per il monitoraggio dello stato di salute e lo sviluppo di prodotti (nutraceutici, cosmetici e dispositivi indossabili) con potenzialità terapeutiche.

La struttura dell’ecosistema prevede un hub, con funzioni di coordinamento, e una serie di spoke (6 nel progetto di Calabria e Basilicata) che si occuperanno delle attività di ricerca.

In Tech4You fanno parte dell’hub, insieme a Unical, anche l’Università degli Studi Magna Graecia di Catanzaro, Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria, Università degli Studi della Basilicata, Consiglio Nazionale delle Ricerche, Regione Calabria, Regione Basilicata, Arpacal, Arpab, Agenzia Lucana di Sviluppo e di Innovazione in Agricoltura, Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria, Ente Parco Nazionale del Pollino, Ente Nazionale per il Microcredito, Forum del Terzo Settore, Distretto dell’Appennino Meridionale, Agenzia Calabria Verde, Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte, Ente Parco Nazionale della Sila, Entopan Innovation, che parteciperà anche alle attività di uno spoke.

Alle attività degli spoke partecipano, inoltre, in veste di partner affiliati, diverse imprese come Engineering, Tim, Biotecnomed Scarl, EIT Manufacturing, RINA Consulting, Techfem, EPITECH, Ntt Data.

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L’Unical apre le iscrizioni alle lauree magistrali: 2.296 posti per 38 corsi

Domande fino al 16 settembre, anche per chi si laurea successivamente, ma entro l’anno accademico

RENDE – È stato pubblicato il bando di immatricolazione per i 2.296 posti messi a bando per i 38 corsi di laurea magistrale dell’Università della Calabria. Anche quest’anno sarà possibile immatricolarsi in due distinte fasi: ammissione anticipata a partire dal 15 giugno fino al 5 luglio (solo per i corsi di studio che lo prevedono) e ammissione standard dal 1 settembre al 16 settembre. Possono immatricolarsi anche gli studenti che ancora non hanno conseguito il titolo di accesso, ma che lo conseguiranno entro l’A.A. 2021/2022 (l’ultima sessione si terrà in aprile). L’Unical in tal modo garantisce ai suoi studenti la piena continuità del percorso di studio, evitando i ritardi e le interruzioni che spesso comporta il passaggio da triennale a magistrale.

Sarà possibile concorrere anche al Bando per il Diritto allo Studio e fruire prima dei servizi di alloggio e mensa per chi risulta vincitore. L’offerta formativa dell’Università della Calabria quest’anno è organizzata sulla base di sei aree disciplinari (Formazione educatori e insegnanti, Ingegneria e Tecnologia, Medico-sanitaria, Scienze, Socio economica, Umanistica) ed è attenta agli sbocchi professionali e alle prospettive occupazionali proponendo anche diversi  corsi internazionali, con almeno un curriculum erogato interamente in lingua inglese. Sono previste agevolazioni per il merito e per reddito consultabili all’indirizzo https://www.unical.it/didattica/iscriversi-studiare-laurearsi/tasse-ed-esoneri/tasse-ed-esoneri-futuri-studenti/

Per partecipare al concorso di ammissione: 

1) leggi il bando di ammissione

2) registrati sul sito unical.esse3.cineca.it (solo se non sei già registrato)

3) compila (nei tempi stabiliti) la domanda di partecipazione al concorso di ammissione sul sito unical.esse3.cineca.it: da “Menu”, “Segreteria” e poi “Bandi di ammissione

L’Ateneo, con il Decreto Ministeriale 352/2022, ha ottenuto dal Ministero, a valere sul PNRR, risorse per attivare 74 borse di dottorato

RENDE – Un’occasione per la crescita delle aziende e per la formazione di figure professionali di alto valore scientifico da inserire nel tessuto imprenditoriale. Si configura così l’iniziativa dei dottorati industriali innovativi che l’Università della Calabria avvierà con il coinvolgimento attivo delle aziende.

L’Ateneo, con il Decreto Ministeriale 352/2022, ha ottenuto dal Ministero dell’Università e della Ricerca, a valere sul PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), risorse per attivare 74 borse di dottorato. Individuerà, attraverso una manifestazione di interesse, imprese partner disponibili a cofinanziare al 50 per cento le borse e che beneficeranno della condivisione di competenze e progetti di avanguardia con l’Unical.

L’obiettivo dei programmi di dottorato che saranno attivati sarà quello di formare figure professionali altamente specializzate che favoriscano il processo di digitalizzazione e di innovazione del tessuto socio-economico. Gli ambiti di ricerca riguardano i temi della S3 Calabria (Smart Specialisation Strategy 21/27), in linea con gli obiettivi del PNRR.

Le borse, destinate agli iscritti ai corsi di dottorato, sono di durata triennale e di importo pari a 60mila euro ciascuna. I dottorandi selezionati svolgeranno le loro attività in azienda per un periodo fino a diciotto mesi e all’estero per un periodo di almeno sei mesi. Al termine del percorso dottorale avranno acquisito quelle competenze utili e richieste dalle aziende, le quali avranno a disposizione profili rispondenti alle loro esigenze di sviluppo.

Un’iniziativa, questa dei dottorati universitari in sinergia con le aziende, che rappresenta un grande vantaggio per le imprese del territorio e per gli aspiranti dottorandi.

Cliccando su questo link è possibile scaricare l’avviso per la presentazione di manifestazioni di interesse che si chiuderà il 23 maggio 2022.

Le imprese che intendono rispondere devono compilare questo modulo.

Nell’ambito dell’upgrade tecnologico dell’acceleratore, sono stati installati infatti sistemi altamente innovativiI interamente progettati nell’Ateneo

RENDE (CS) – Dopo circa tre anni di upgrade tecnologici, il CERN di Gineva ha riacceso i motori del Large Hadron Collider (Lhc), l’acceleratore di particelle più grande al mondo. Il potenziamento ha permesso di incrementare l’energia dei fasci di particelle e la luminosità nei punti di collisione, con l’obiettivo di ricreare e studiare con maggiore accuratezza i meccanismi di formazione dell’Universo negli istanti immediatamente successivi al Big Bang.

Un progetto ambizioso in cui anche l’Università della Calabria ha avuto un suo ruolo. Nell’ambito dell’upgrade tecnologico dell’acceleratore, sono stati installati infatti sistemi altamente innovativi per la connessione meccanica di componenti core dell’acceleratore, interamente progettati e sviluppati all’Unical nell’ambito di un progetto di collaborazione pluriennale con il CERN.

La collaborazione è nata nel 2014, il coordinatore scientifico del progetto è il professor Carmine Maletta del Dipartimento di Ingegneria meccanica, energetica e gestionale dell’Unical. Il programma è stato avviato con un dottorato di ricerca svolto dal dottor Fabrizio Niccoli, attualmente ricercatore presso l’ateneo.

I ricercatori Unical hanno sviluppato per il Large Hadron Collider del CERN un innovativo sistema di giunzioni meccaniche per sistemi di vuoto ultra alto, basati su materiali metallici intelligenti a memoria di forma: componenti in grado di modificare la propria forma e le proprie dimensioni tramite variazioni di temperatura di alcune decine di gradi.

Si tratta, in particolare, di sistemi di accoppiamento smontabili per giunzioni bi-metalliche (titanio-acciaio) in zone dell’acceleratore (dump windows) altamente radioattive. I sistemi smart sviluppati hanno permesso di sostituire le costose tecnologie di giunzione convenzionali basate su complesse saldature e brasature per applicazioni da vuoto, non prive di forti limitazioni operative. L’utilizzo dei sistemi di connessione smart in tali zone permette di semplificare enormemente le fasi di montaggio e smontaggio, nonché di ridurre in maniera significativa l’esposizione del personale durante le operazioni di manutenzione, grazie alla possibilità di attivazione e controllo da remoto. Inoltre, le particolari doti di leggerezza e compattezza rendono tali tecnologie estremamente utili non solo per applicazioni nel campo della fisica delle alte energie (acceleratori elettroni-positroni, generatori di luce di sincrotrone, etc.) ma anche nei moderni sistemi di medicina nucleare.

Nell’ambito del progetto nel 2019 è nata la startup innovativa 2SMArtEST, riconosciuta come spin-off Unical e formalmente supportata dal CERN, con la missione di valorizzare i risultati tecnologici e le competenze maturate all’interno del programma di collaborazione Unical-CERN.

La startup 2SMArtEST si pone l’obiettivo di “traghettare” il capitale di conoscenze sviluppate in ambito ricerca e sviluppo verso la produzione e le applicazioni industriali. Ad oggi, 2SMArtEST è fornitore ufficiale e unico del CERN per le tecnologie di connessione smart sviluppate.

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