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L'azionario europeo cede alla cautela e dopo un avvio positivo passa sotto la parità a metà seduta (Milano -0,62%, Francoforte -0,41%, Parigi -0,4%). Gli operatori restano alla finestra in attesa dell'appuntamento più importante della settimana, il discorso del presidente della Fed, Jerome Powell, al simposio di Jackson Hole, in agenda alle 16:00. L'intervento è stato però preceduto dalla diffusione di rilevanti dati macro Usa: le spese personali per consumi negli Stati Uniti sono cresciute dello 0,1% a livello mensile a luglio, meno del consenso (+0,3%), mentre il deflatore dei consumi, ovvero l'indice dei prezzi per le spese per consumi personali, è sceso dello 0,1% su base mensile e salito del 6,3% su base annua. La componente core, sempre a luglio, è salita dello 0,1% su base mensile e del 4,6% su base annuale. Inoltre, i redditi personali sono saliti dello 0,2% nel mese scorso, meno delle attese del consenso (+0,6%).
A continuare a turbare i mercati europei negli ultimi giorni sono anche le nuove fiammate del prezzo del gas, dalle ultime sedute oltre quota 300 euro al megawattora (adesso a 315 euro). Gli analisti mettono in evidenza che "gli Stati membri dell'Ue hanno recentemente concordato una riduzione volontaria del 15% del consumo di gas, ma questa misura potrebbe diventare obbligatoria se le forniture continueranno a essere interrotte". Secondo gli esperti dunque "sebbene l'inflazione energetica sia scesa dal 42% al 39,7% su base annua nell'ultima lettura, ci aspettiamo che ulteriori aumenti dei prezzi mantengano elevata l'inflazione da energia e quella complessiva nella seconda metà di quest'anno, che a sua volta ridurrà la capacità di spesa delle famiglie".
Dopo essere tornato sopra la parità in apertura di seduta, adesso la moneta unica è nuovamente passata di mano a 0,99 euro. Intanto proseguono in rialzo i i rendimenti dei titoli di Stato dell'Eurozona, con il tasso di finanziamento del Bund decennale che sale a quota a 1,34%, mentre il rendimento del Btp a 10 anni al 3,6%, con lo spread Btp/Bund a quota 229 punti.
A Piazza Affari tra gli industriali giù Iveco (-2,3%), Cnh Industrial (-1,64%), Interpump (-1,55%), mentre Stellantis contiene i cali con un -0,33%. Si conferma in recupero dopo i recenti ribassi Tim (+1,45%). (riproduzione riservata)
La crisi del mercato dei capitali italiano dura da lungo tempo e riflette una crisi dell'intero eco-sistema che dovrebbe sostenerne lo sviluppo. Le cause hanno profonde radici in debolezze storiche del sistema nazionale, quali l'inefficienza del sistema della giustizia civile e penale, l'incertezza e la variabilità del sistema fiscale sulle imprese, il limitato sviluppo...;
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