Piaccia o no è «Delizioso e basta» in piazza Puskhin a Mosca, di cosa si tratta - Proiezioni di Borsa

2022-06-18 21:50:07 By : Ms. APPLE LEE

Ci pare un po’ come quando eravamo piccoli e per quel viso pallido ci recavamo presso un laboratorio di analisi per il primo prelievo. Per attutire il doloretto della puntura, che all’epoca sembrava insostenibile, alzi la mano chi non ha ricevuto una caramella. Che poi, magari, prendevamo giusto per cortesia e per non deludere l’offerente. Interpretiamo così la recente decisione sovietica. La catena di fast food più famosa al Mondo, Mc Donald’s, dopo l’invasione della Ucraina da parte della Russia decide di abbassare le serrande. E lo fa per i suoi 850 locali a marchio Mc.

Nel giro di poche settimane, la Russia reagisce e serve la caramella di cui sopra. Una pillola di zucchero. Negli stessi punti dove, nei tempi belli della pace, si poteva gustare un Mc Menù, nasce «Vkousno i totchka». Nella traduzione italiana, piaccia o no è «Delizioso e basta». Ieri il taglio del nastro in piazza Puskhin dove si trovava lo storico primo punto Mc Donald’s. E una folla di cittadini russi si fionda fuori in fila per gustare sandwich e patatine. Che sia lo stesso gusto della famosissima catena americana, abbiamo seri dubbi. Però certamente sarà una minuziosa imitazione. Piaccia o no è «Delizioso e basta», appunto. Che, francamente, ha il timbro dell’imperativo. Cioè a dire, che «questo è». Non c’è spazio per i «ma».

La scelta della Russia è di mantenere in forza tutti i lavoratori che facevano capo alla catena Mc. Soprattutto si tratta di un messaggio ai cittadini e all’Occidente. A dire che anche senza i brand di mezzo Mondo, l’ex URSS va avanti lo stesso. E ai suoi, non fa mancar nulla. Ma soprattutto «basta», cioè fatevelo bastare e nessuno si lamenti. Una scelta che va verso l’autarchia e la convinzione del Cremlino di poter bastare a loro stessi. Anche senza importazioni. Senza i brand del lusso, il turismo, i prodotti alimentari provenienti da altrove. E parte di quella dieta Mediterranea che pure tanto piaceva in quel di Mosca e dintorni.

Ma è l’ora di produrre in casa e farsi bastare quel che si ha. A meno che non si stacchi con l’export di gas, aspetto che Putin non pare considerare affatto. Conosce bene quanto molta dell’Unione si attacchi ai gasdotti russi con la stessa avidità di un agonizzante al respiratore artificiale. E finché non diventeremo autonomi, avrà tutto il tempo e i mesi per far cessare la guerra.

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