Raccolta differenziata, cosa va nell’organico? Le regole per riciclare correttamente - Il Secolo XIX

2022-04-20 09:08:57 By : Ms. Linda Wang

Separare in modo adeguato i rifiuti contribuisce a utilizzare sempre meno le discariche, rispettare l’ambiente e aiutare il pianeta. Ecco come fare nell’area metropolitana di Genova per ottenere un grande risultato con un piccolo impegno

La produzione dei rifiuti urbani, dopo l’aumento fatto registrare tra il 2018 e il 2019, ha subito un calo nel periodo pandemico, complici il lockdown e le limitazioni imposte dalle autorità per arginare i contagi. La quantità di spazzatura e di scarti da gestire si attesta comunque su livelli molto elevati, raggiungendo quasi i 29 milioni di tonnellate annue in tutta Italia secondo l’ultimo rapporto dell’Ispra, l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale. Fortunatamente la differenziata conferma un costante trend di crescita, a dimostrazione di un sempre più diffuso senso di responsabilità civica e di una maggiore consapevolezza in materia di sostenibilità.

Proseguire su questa strada, contribuendo a ridurre l’inquinamento e l’uso spesso smodato delle risorse, è fondamentale. L’obiettivo di incrementare ulteriormente la differenziata, dunque, deve essere un impegno condiviso: ogni singolo cittadino ha un ruolo importante e può fare la sua parte in modo semplice ed efficace, organizzandosi già nella propria abitazione. Un segmento molto più significativo di quanto molti di noi pensano è rappresentato dai rifiuti organici, che costituiscono il 30% di quelli prodotti in totale dalle famiglie.

Nell’area metropolitana di Genova per riciclare l’organico occorre conferire questa tipologia di rifiuti nei contenitori di colore marrone. Perché il recupero sia di qualità il primo passo da compiere consiste nel dotarsi a casa di un contenitore traforato e utilizzare i sacchetti compostabili che distribuiscono i supermercati o acquistare quelli dedicati, oltre a seguire alcune semplici regole. Più si separa, infatti, e meno materiale va a finire nel contenitore grigio dell’indifferenziato e di conseguenza in discarica.

Al contenitore marrone, in particolare, sono destinati avanzi di cibo, bucce, semi, torsoli e noccioli, formaggi, frutta, verdura, pane, pasta, farina, riso, ma anche fondi di caffè, bustine di tè e tisane, fiammiferi, tappi di sughero, segatura, gusci di frutta secca, alimenti avariati o scaduti. E ancora carne, piccole ossa, pesce, lische, purché provenienti da attività di ristorazione, oltre a gusci d’uovo, peli, piume, tovaglioli e fazzoletti di carta sporchi, fogliame, piccole piante, fiori recisi.

Il contenitore grigio, invece, va utilizzato per tutto ciò che non è recuperabile e non è imballaggio: lettiere per animali, giocattoli e oggetti in plastica, porcellane, terracotta, ceramica, CD, DVD e VHS, lamette e rasoi monouso, mozziconi di sigarette, scontrini, pannolini e assorbenti. Seguire scrupolosamente questa differenziazione è importante, considerando anche che i rifiuti organici raccolti sono destinati a impianti di trattamento che producono fertilizzante naturale per le coltivazioni e consentono di recuperare energia rinnovabile sotto forma di biogas.

Il biodigestore di Cairo Montenotte, ampliato a ottobre 2021, per esempio è in grado di trattare 60mila tonnellate all’anno di Frazione Organica dei rifiuti (FORSU) e 20mila tonnellate all’anno di verde (sfalci e potature). Un perfetto esempio di economia circolare che, mediante il processo di digestione anaerobica, porta alla produzione annua di 6 milioni di metri cubi di biometano. Tramite un processo di digestione aerobica, invece, il materiale organico viene trasformato in compost di alta qualità destinato a diversi tipi di colture, per un totale di 10mila tonnellate all’anno che vengono consegnate a diverse aziende agricole in Liguria e Piemonte.

Dati che certificano in modo inequivocabile come differenziare correttamente anche l’organico significhi ridurre la produzione di rifiuti, utilizzare sempre meno le discariche, rispettare l’ambiente e aiutare il pianeta. Con un piccolo impegno condiviso è davvero possibile ottenere un grande risultato.

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